Malinconico.
E’ l’aggettivo che userei per descrivere l’addio al PD di Pippo Civati; le separazioni – a sinistra – sono parte integrante della storia, ma di solito sono accompagnate da strepiti feroci, ingiurie sanguinose, squillanti annunci di nuove primavere.
Qui non si vede tutto questo: sì, d’accordo, lui scrive che “non è solo una fine, ma anche un inizio”, però sembra una cosa scritta per dovere, senza crederci fino in fondo.
Ecco, se fossi in Renzi, proprio di questo mi preoccuperei: della malinconia; è faticoso, lo riconosco, perché è un sentimento un po’ fuori posto nella retorica dominate, fatta di speranza, futuro e “wow!” a grappolo.
E’ faticoso, ma potrebbe non essere inutile chinarsi a comprendere le ragioni dei tanti Civati senza nome che nel PD, proprio, non ce la fanno più a riconoscersi. Che ogni giorno si allontanano con sofferenza, rabbia qualche volta, e spesso, appunto, malinconia.
Quelle persone che ogni giorno si sentono avvilite perché gli si spiega – con la pedagogia un po’ brusca di chi non ha tempo, mai – che le loro idee sono vecchie, superate, frenanti; e che ciò che avevano sempre pensato fosse giusto, in realtà no, non lo è: è la conservazione; anzi, di più: gli si dice che l’essere di sinistra, oggi, è fare l’opposto di quello che avevano sempre pensato. Ho detto “gli si dice”, ma ho esagerato: “gli si twitta”, in effetti.
Persone che non credono in improbabili palingenesi della sinistra fuori dal PD, non aspettano coalizioni sociali o nuovi, vecchissimi, ricongiungimenti. Sanno soltanto “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Ora non si vedono, rimpiazzati nel voto – e nelle liste elettorali, ahimé – dai tanti orfani di una destra in consunzione biologica. Non si sentono, nemmeno, silenziosi di loro e comunque sopraffatti dai professionisti dell’adulazione stentorea.
Può darsi che un giorno, quando il sistema politico troverà nuovi equilibri e vincere sarà un po’ meno facile di oggi, ai Civati senza nome qualcuno sia costretto a ripensare. Chissà se riuscirà a ritrovarli, o sarà costretto a rimpiangerli. Anche lui, per una volta, malinconico.